10/08/2018 New trips for 2018/2019: Costa Rica, India and Finland!
New phototours coming!
Nuovi tour in programma!
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14/05/2017 Finalist in the Biophotocontest International Nature Photography Competition!
I love travelling the world, but I'm very proud to see that the most appreciated pictures are those I took in Italy. This Chamois in the fog is finalist in the Biophotocontest, an important international photography competition! Click on the link below to find the complete gallery with the other awesome winning pictures:
Adoro viaggiare per il mondo, ma sono felice di vedere che le mie foto più apprezzate sono quelle scattate in italia. Questo Camoscio nella nebbia è tra i finalisti del Biophotocontest, un importante concorso internazionale di fotografia naturalistica. Cliccate sul link in basso per trovare la galleria completa delle foto premiate: www.biophotocontest.com/eng/gallery/2017 |
11/03/2017 Ready for South Africa...with Haglofs!

How to start your birthday in the proper way? With clothes received from Haglöfs for my next trip in South Africa of April. Less than a month left!!!
Thanks #Haglofs team for these amazing equipment!!!
Come iniziare bene la giornata del tuo compleanno? Con l'abbigliamento ricevuto da Haglöfs per il mio viaggio in Sudafrica di Aprile! Poco più di un mese e si va!!!
Grazie ancora al team #Haglofs per questa fantastica attrezzatura!!!
Thanks #Haglofs team for these amazing equipment!!!
Come iniziare bene la giornata del tuo compleanno? Con l'abbigliamento ricevuto da Haglöfs per il mio viaggio in Sudafrica di Aprile! Poco più di un mese e si va!!!
Grazie ancora al team #Haglofs per questa fantastica attrezzatura!!!
11/12/2016 Collaboration with Carl Zeiss Sport Optics continues!

I'm happy to say that after several years, my collaboration with Carl Zeiss Sport Optics is still in place!
This awesome Terra ED 10x25 will be perfect for many years. So clear and bright vision for this small and light bino!!!
Sono felice di dire che dopo diversi anni, la mia collaborazione con Carl Zeiss Sport Optics va ancora benissimo!
Questo bellissimo Terra ED 10x25 sarà perfetto per molti anni. Una visione chiara e brillante per questo binocolo così piccolo e leggero!
This awesome Terra ED 10x25 will be perfect for many years. So clear and bright vision for this small and light bino!!!
Sono felice di dire che dopo diversi anni, la mia collaborazione con Carl Zeiss Sport Optics va ancora benissimo!
Questo bellissimo Terra ED 10x25 sarà perfetto per molti anni. Una visione chiara e brillante per questo binocolo così piccolo e leggero!
04/08/2016 New trips for 2017: South Africa, Finland and British Columbia!
New trips for 2017 are coming: in April I'll be in South Africa looking for the big 5, in June I'll move to Finland for owls and bear cubs and in October to Canada, trying to see the amazing Spirit Bear!
Contact me to have more details if you want to join!!!
Nuovi viaggi in arrivo per il 2017: ad Aprile sarò in Sudafrica alla ricerca dei big 5, a Giugno mi sposterò nella mia amata Finlandia per gufi e cuccioli di orso e infine ad Ottobre andremo in British Columbia, per provare a fotografare lo spettacolare orso Spirit!
Contattatemi per avere maggiori dettagli se siete interessati a partecipare!!!
Contact me to have more details if you want to join!!!
Nuovi viaggi in arrivo per il 2017: ad Aprile sarò in Sudafrica alla ricerca dei big 5, a Giugno mi sposterò nella mia amata Finlandia per gufi e cuccioli di orso e infine ad Ottobre andremo in British Columbia, per provare a fotografare lo spettacolare orso Spirit!
Contattatemi per avere maggiori dettagli se siete interessati a partecipare!!!
11/09/2015 New trips for 2016, Finland and Costa Rica!
I have still two trips for this year but I'm already planning the phototours for 2016! In March I'll be in Finland, and in June I'll come back there, for bears cubs and nesting of Great Grey Owl and Ural Owl...and maybe something more! As usual if you want to join these trips, contact me for more informations!
Ho ancora due viaggi da fare quest'anno, ma ho già iniziato ad organizzare i tour del 2016. A Marzo sarò in Finlandia, dove tornerò a Giugno per fotografare i cuccioli di orso e la nidificazione di Allocco di Lapponia e Allocco degli Urali...e forse qualcos'altro! Come sempre, se siete interessati a partecipare, contattatemi per avere più informazioni!
Ho ancora due viaggi da fare quest'anno, ma ho già iniziato ad organizzare i tour del 2016. A Marzo sarò in Finlandia, dove tornerò a Giugno per fotografare i cuccioli di orso e la nidificazione di Allocco di Lapponia e Allocco degli Urali...e forse qualcos'altro! Come sempre, se siete interessati a partecipare, contattatemi per avere più informazioni!
05/05/2015 Costa Rica phototour in November!

From 30th of October to 9th of November I'll be in Costa Rica. Always together with an expert local guide, we will looking for the rich fauna of the country: Toucans, Hummingbird, Quetzal, Iguanas, Basilisks, Caimans and several species of frogs, snakes and monkeys. Contact me if you want to join this trip!
Dal 30 Ottobre al 9 Novembre sarò in Costa Rica! Sempre accompagnati da una esperta guida locale, andremo alla ricerca della ricchissima fauna del paese: Tucani, Colibrì, Quetzal, Iguane, Basilischi, Caimani e numerose specie di rane, serpenti e scimmie. Contattatemi per prendere parte a questo viaggio!
Dal 30 Ottobre al 9 Novembre sarò in Costa Rica! Sempre accompagnati da una esperta guida locale, andremo alla ricerca della ricchissima fauna del paese: Tucani, Colibrì, Quetzal, Iguane, Basilischi, Caimani e numerose specie di rane, serpenti e scimmie. Contattatemi per prendere parte a questo viaggio!
01/02/2015 Pantanal trip in August!
From the 30th of July to the 9th of August, I organized a new exciting trip in Pantanal, the largest swamp of the world. We'll take pictures of birds, monkeys and, most of all, of the jaguar! Contact me for the program and for joining the trip!
Dal 30 luglio al 9 agosto, ho organizzato un nuovo viaggio appassionante nel Pantanal, la più grande palude del mondo. Fotograferemo uccelli, scimmie, e soprattutto il giaguaro! Contattatemi per il programma e per partecipare! |
02/11/2014 New Finland trip in April!
From 27th of Aprile to 3rd of May I'll be in Finland for a photographic trip for Bears, Black Grouses and Cappercaillies. Contact me to join this new adventure! Dal 27 Aprile al 3 Maggio tornerò in Finlandia per un viaggio fotografico incentrato su Orsi, Forcelli e Cedroni. Contattatemi per unirvi in questa avventura! |
01/08/2014 New sponsor: The Heat Company!
A new sponsor is on-board! The Heat Company sent my a pair of their amazing Heat 3 Smart gloves! They will be very useful for the trips I'm preparing in Poland and Finland. Contact me if you are interested in partecipating to these expeditions!
Abbiamo un nuovo sponsor a bordo! The Heat Company mi ha inviato un paio dei loro fantastici guanti Heat 3 Smart! Saranno utilissimi per preparare i miei prossimi viaggi in Polonia e Finlandia. Contattatemi se siete interessati ad unirvi a me in queste spedizioni! The Heat Company |
10/07/2014 Next trips for 2014/2015
In December, I'll go back to Poland and for the 2015 I'm preparing other three trips in Finland, Pantanal and Costa Rica! What are you waiting for coming with me for these new adventures? :)
A Dicembre tornerò in Polonia e per il 2015 sto preparando altri tre viaggi in Finlandia, Pantanal e Costa Rica! Cosa aspettate ad informarvi per unirvi alle mie spedizioni? :)
A Dicembre tornerò in Polonia e per il 2015 sto preparando altri tre viaggi in Finlandia, Pantanal e Costa Rica! Cosa aspettate ad informarvi per unirvi alle mie spedizioni? :)
29/06/2014 "Animal of the Alps" 2015 Calendar
It's
ready the 2015 Calendar of the "Animals of the Alps" that I made in
collaboration with 5 other Clickalps photographers! If you are
interested in buying it at a ridiculous price, contact me
Ci siamo portati avanti ed è già pronto il Calendario 2015 degli Animali delle Alpi che ho realizzato in collaborazione con altri 5 fotografi di Clickalps! Se foste interessati ad acquistarlo, ad un prezzo ridicolo oltretutto, contattatemi pure |
07/05/2014 Article about Poland

Un breve articolo sul mio viaggio in Polonia fatto a Marzo. Ditemi cosa ne pensate!
A short article about my trip to Poland in March. Tell me what you think about it! (Sorry if it's not in english too, but google translate can help you!)
http://www.changetional.net/scopri/le-foreste-della-polonia/
A short article about my trip to Poland in March. Tell me what you think about it! (Sorry if it's not in english too, but google translate can help you!)
http://www.changetional.net/scopri/le-foreste-della-polonia/
24/03/2014 New sponsor: MuckBoot!

Ho ricevuto oggi un nuovo paio di stivali, utilissimi per le mie attività, dal mio nuovo sponsor: Muck Boot. Grazie a Belstane Equestrian che mi ha inviato questi stivali! Date un'occhiata al modello che utilizzerò:
Today I received a new pair of boots, very useful for my activities, from my new sponsor: Muck Boot. Thanks to Belstane Equestrian for providing me this boots! Take a look at the model that I will use:
MuckMaster
Today I received a new pair of boots, very useful for my activities, from my new sponsor: Muck Boot. Thanks to Belstane Equestrian for providing me this boots! Take a look at the model that I will use:
MuckMaster
15/03/2014 First prize in the Italian contest "Fotografare il parco"

Fantastica notizia: primo premio nel concorso italiano "Fotografare il parco". Troverete l'articolo al link sottostante:
Great new: First prize in the Italian contest "Fotografare il parco". You can see the article at the following link:
http://www.pngp.it/notizie/fotografare-il-parco-i-vincitori-delledizione-2013
Great new: First prize in the Italian contest "Fotografare il parco". You can see the article at the following link:
http://www.pngp.it/notizie/fotografare-il-parco-i-vincitori-delledizione-2013
28/02/2014 Article for HTC

Per i miei amici italiani: un piccolo blog che ho scritto per HTC
For my italian friends: a little blog that I wrote for HTC. For the others... there is Google translate!
http://www.changetional.net/scopri/lo-smartphone-del-fotografo/
For my italian friends: a little blog that I wrote for HTC. For the others... there is Google translate!
http://www.changetional.net/scopri/lo-smartphone-del-fotografo/
08/02/2014 X-Rite blog

X-Rite asked me to write a blog about my activity in wildlife photography. Here you can read it, in English and Italian
X-rite mi ha chiesto di scrivere un blog riguardo la mia attività nel mondo della fotografia naturalistica. Qui potete leggere l'articolo, sia in Inglese che in Italiano
http://blog.xritephoto.com/?p=10502
X-rite mi ha chiesto di scrivere un blog riguardo la mia attività nel mondo della fotografia naturalistica. Qui potete leggere l'articolo, sia in Inglese che in Italiano
http://blog.xritephoto.com/?p=10502
03/02/2014 VisitFinland.com

Few months ago I sold some of my pictures to the official travel site of Finland. Finally here you can see one of those
Qualche mese fa ho venduto alcune mie foto al sito ufficiale del turismo Finlandese. Finalmente qui potete vederne una di quelle
Qualche mese fa ho venduto alcune mie foto al sito ufficiale del turismo Finlandese. Finalmente qui potete vederne una di quelle
07/12/2013 Recensione Canon 70D
Qualche mese fa Canon ha lanciato sul mercato una nuova
reflex con sensore APS-C, la Eos 70D. Mentre tutti gli appassionati di
fotografia si aspettavano la sostituta della 7D, questa reflex segue
teoricamente la 60D e si pone in una fascia intermedia fra il segmento entry
level e quello pro. In realtà la nuova nata della casa giapponese ha delle
specifiche molto interessanti e per molti aspetti è anche superiore alla 7D che
ho avuto e che ho scelto di sostituire.
Il corpo è molto simile a quello della 7D, leggermente più piccolo ma con ergonomia praticamente identica. La prima differenza rispetto alla sorella "maggiore" è lo schermo snodato touchscreen che permette inquadrature che sarebbero impossibili o comunque molto difficili da ottenere con uno schermo fisso. Il fatto che sia anche touch può essere utile soprattutto in live view in quanto, toccando il punto in cui si desidera il fuoco, la macchina regola l'AF e scatta la foto in automatico. Ovviamente questa funzionalità touch può essere utilizzata anche per navigare i menù o per scorrere ed ingrandire le foto, ma per abitudine utilizzo sempre i tasti della reflex per eseguire queste operazioni.
Nella parte alta del corpo è presente il blocco della ghiera della modalità. Anche questo accessorio è molto utile per chi, come me, scatta prevalentemente in una modalità e vuole avere sempre la macchina pronta. Capita spesso infatti che, nel riporre la reflex nello zaino, la ghiera si sposti accidentalmente, cosa che adesso non è più possibile.
La 70D utilizza schede SD e ciò purtroppo mi ha costretto a cambiare tutte le mie CF. Questa tuttavia può essere una cosa positiva per chi non ha memorie da riutilizzare in quanto, a parità di velocità, le SD costano molto meno delle CF corrispondenti. La raffica è di 7 scatti al secondo contro gli 8 della 7D, una differenza a mio avviso poco rilevante. La vera differenza sta nel buffer della macchina che è di "soli" 16 RAW contro i 25 della 7D. Uno scarto considerevole che può fare la differenza in caso di lunghe raffiche che si utilizzano spesso in ambito naturalistico. Per questa recensione ho utilizzato delle SD molto veloci che sono state gentilmente fornite da Lexar (www.lexar.com) e che consentono di svuotare rapidamente il buffer ed avere nuovamente la macchina pronta allo scatto. Confido che Canon possa in futuro, ampliare il buffer della macchina, così come ha fatto in precedenza proprio con la 7D, in modo da arrivare almeno ai 20 RAW senza pause.
Ma la vera novità di questa reflex risiede nel sensore APS-C da 20 megapixel, denominato Dual CMOS AF, che consente di avere un singolo pixel "sdoppiato" che permette di mettere a fuoco e registrare lo scatto contemporaneamente. In modalità live view la 70D ha un AF nettamente superiore a tutte le altre reflex presenti sul mercato. In modalità video inoltre il fuoco è continuo e questa macchina rappresenta dunque la scelta ideale per chi vuole cimentarsi anche in questo campo. Utilizzando inoltre le nuove ottiche con tecnologia STM (Stepper Motor Technology), la regolazione dell'AF è precisa e silenziosa grazie all'utilizzo del sistema a rilevazione di fase anzichè il solito sistema a contrasto.
Per quanto riguarda la qualità di immagine ad alti ISO, ho percepito un miglioramento consistente. Non solo il rumore è sopportabile fino ai 2000 iso ma adesso la grana è più fine e pertanto l'immagine più lavorabile. Per la 7D invece trovo che il limite fossero i 1600 iso, quindi non di molto inferiore, ma a quella sensibilità la grana era molto più grossolana e l'immagine più impastata. Naturalmente sono valutazioni di tipo personale in quanto ognuno ha una diversa "tolleranza" al rumore digitale in uno scatto. Ho utilizzato la 70D durante il mio ultimo viaggio in Polonia dove ho scattato con sensibilità comprese sempre fra i 1000 ed i 2000 iso e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla pulizia dei file che hanno richiesto pochi minuti di post produzione.
Concludendo direi che sono più che soddisfatto del cambio. La 70D è un passo in avanti sotto molti aspetti rispetto alla 7D ed il costo è all'incirca lo stesso, quindi fra le due non avrei dubbi sulla reflex da scegliere. Se invece non vi interessa nessuna delle nuove caratteristiche presentate, continuate a scattare con la vostra 7D o 60D, magari in attesa che Canon riveli un'altra sostituta nel segmento professionale per il 2014.
Il corpo è molto simile a quello della 7D, leggermente più piccolo ma con ergonomia praticamente identica. La prima differenza rispetto alla sorella "maggiore" è lo schermo snodato touchscreen che permette inquadrature che sarebbero impossibili o comunque molto difficili da ottenere con uno schermo fisso. Il fatto che sia anche touch può essere utile soprattutto in live view in quanto, toccando il punto in cui si desidera il fuoco, la macchina regola l'AF e scatta la foto in automatico. Ovviamente questa funzionalità touch può essere utilizzata anche per navigare i menù o per scorrere ed ingrandire le foto, ma per abitudine utilizzo sempre i tasti della reflex per eseguire queste operazioni.
Nella parte alta del corpo è presente il blocco della ghiera della modalità. Anche questo accessorio è molto utile per chi, come me, scatta prevalentemente in una modalità e vuole avere sempre la macchina pronta. Capita spesso infatti che, nel riporre la reflex nello zaino, la ghiera si sposti accidentalmente, cosa che adesso non è più possibile.
La 70D utilizza schede SD e ciò purtroppo mi ha costretto a cambiare tutte le mie CF. Questa tuttavia può essere una cosa positiva per chi non ha memorie da riutilizzare in quanto, a parità di velocità, le SD costano molto meno delle CF corrispondenti. La raffica è di 7 scatti al secondo contro gli 8 della 7D, una differenza a mio avviso poco rilevante. La vera differenza sta nel buffer della macchina che è di "soli" 16 RAW contro i 25 della 7D. Uno scarto considerevole che può fare la differenza in caso di lunghe raffiche che si utilizzano spesso in ambito naturalistico. Per questa recensione ho utilizzato delle SD molto veloci che sono state gentilmente fornite da Lexar (www.lexar.com) e che consentono di svuotare rapidamente il buffer ed avere nuovamente la macchina pronta allo scatto. Confido che Canon possa in futuro, ampliare il buffer della macchina, così come ha fatto in precedenza proprio con la 7D, in modo da arrivare almeno ai 20 RAW senza pause.
Ma la vera novità di questa reflex risiede nel sensore APS-C da 20 megapixel, denominato Dual CMOS AF, che consente di avere un singolo pixel "sdoppiato" che permette di mettere a fuoco e registrare lo scatto contemporaneamente. In modalità live view la 70D ha un AF nettamente superiore a tutte le altre reflex presenti sul mercato. In modalità video inoltre il fuoco è continuo e questa macchina rappresenta dunque la scelta ideale per chi vuole cimentarsi anche in questo campo. Utilizzando inoltre le nuove ottiche con tecnologia STM (Stepper Motor Technology), la regolazione dell'AF è precisa e silenziosa grazie all'utilizzo del sistema a rilevazione di fase anzichè il solito sistema a contrasto.
Per quanto riguarda la qualità di immagine ad alti ISO, ho percepito un miglioramento consistente. Non solo il rumore è sopportabile fino ai 2000 iso ma adesso la grana è più fine e pertanto l'immagine più lavorabile. Per la 7D invece trovo che il limite fossero i 1600 iso, quindi non di molto inferiore, ma a quella sensibilità la grana era molto più grossolana e l'immagine più impastata. Naturalmente sono valutazioni di tipo personale in quanto ognuno ha una diversa "tolleranza" al rumore digitale in uno scatto. Ho utilizzato la 70D durante il mio ultimo viaggio in Polonia dove ho scattato con sensibilità comprese sempre fra i 1000 ed i 2000 iso e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla pulizia dei file che hanno richiesto pochi minuti di post produzione.
Concludendo direi che sono più che soddisfatto del cambio. La 70D è un passo in avanti sotto molti aspetti rispetto alla 7D ed il costo è all'incirca lo stesso, quindi fra le due non avrei dubbi sulla reflex da scegliere. Se invece non vi interessa nessuna delle nuove caratteristiche presentate, continuate a scattare con la vostra 7D o 60D, magari in attesa che Canon riveli un'altra sostituta nel segmento professionale per il 2014.
03/12/2013 Poland trip in March - FULL!!!
NEWS:
No places available. Non ci sono più posti disponibili
Sto organizzando un nuovo viaggio in Polonia per Marzo 2014. L'obiettivo sarà fotografare Bisonti, Alci e Aquile di Mare. Contattatemi se siete interessati!
I'm planning a new trip in Poland in March 2014. The targets will be Bison, Elk and Sea Eagle. Contact me if you are interested!
No places available. Non ci sono più posti disponibili
Sto organizzando un nuovo viaggio in Polonia per Marzo 2014. L'obiettivo sarà fotografare Bisonti, Alci e Aquile di Mare. Contattatemi se siete interessati!
I'm planning a new trip in Poland in March 2014. The targets will be Bison, Elk and Sea Eagle. Contact me if you are interested!
28/11/2013 In Poland with Haglofs!

Mi trovo in Polonia per fotografare le Aquile di mare! Qui indosso abbigliamento fantastico gentilmente fornito da Haglofs!
I'm now in Poland for Sea Eagles! Here I'm wearing fantastic clothes provided by Haglofs!
I'm now in Poland for Sea Eagles! Here I'm wearing fantastic clothes provided by Haglofs!
05/11/2013 New sponsor: Zeiss!
30/09/2013 Review of the ColorMunki Photo

Circa due mesi fa X-Rite mi ha inviato in prova la sua sonda ColorMunki Photo, un accessorio fondamentale per calibrare opportunamente i colori del proprio monitor e di altre periferiche, come stampanti e proiettori.
La confezione contiene il calibratore ed il cd con il software (che può essere comunque scaricato dal sito della stessa X-Rite). Una volta installato il programma e collegata la sonda, la calibrazione è semplicissima. E' possibile scegliere fra una modalità semplice ed una avanzata, ma anche la seconda non è particolarmente complessa, pur consentendo una personalizzazione più accurata. Verrete guidati passo passo durante tutta la procedura che si concluderà appunto con la calibrazione del monitor, che avviene semplicemente appoggiando il ColorMunki Photo sul vostro schermo. Alla sonda è collegato un contrappeso che sarà utile per tenerla in posizione nel punto che verrà vi verrà indicato dal software. Al termine delle varie regolazioni, sarà possibile registrare il profilo creato per il vostro monitor (ed eventualmente ripetere l'operazione per altri monitor che vengono riconosciuti in automatico) e vi verrà mostrato un confronto tra un'immagine campione prima e dopo la calibrazione. Inoltre vi verrà chiesto quando vorrete ripetere la calibrazione. Personalmente consiglio di farlo abbastanza spesso per avere una qualità costante, visto che oltretutto l'operazione richiede giusto qualche minuto.
Come detto all'inizio è possibile inoltre effettuare una procedura simile anche per la propria stampante, anche se personalmente preferisco rivolgermi a laboratori esterni per avere la massima qualità per le mie foto. Ho voluto quindi testare la bontà della calibrazione con la stampa di alcune foto fatte in Finlandia in grande formato ed il risultato mi ha piacevolmente colpito: colori ottimi, così come luminosità e contrasto.
ColorMunki Photo si è dimostrato uno strumento valido e dall'utilizzo estremamente semplice, l'ideale per chi vuole ottenere il massimo della qualità dalle proprie foto senza perdersi in processi lunghi e noiosi. Esistono altri calibratori della stessa X-Rite che permettono una personalizzazione ancora maggiore, ma penso che ColorMunki Photo sia più che sufficiente alla maggior parte dei fotografi amatoriali oltre che professionisti, mantenendosi inoltre in una fascia di prezzo congrua alle sue prestazioni.
About two months ago X-Rite sent me his ColorMunki Photo, an essential tool to properly calibrate the colors of your monitor and other devices, such as printers and projectors.
The package contains the calibrator and the CD with the software (which can be downloaded also from the X-Rite website). Once the program is installed and the ColorMunki is connected, calibration is really simple. You can choose between a simple or an advanced mode, but even the second is not particularly complex, allowing more detailed personalization. You will be guided step by step through the entire process that will end with precisely monitor calibration , which is done by simply placing the ColorMunki Photo on your screen, in the point that will be indicated by the software. After different settings, you can save the profile you created for your monitor (and possibly repeat for other monitors that are recognized automatically) and the software will shown a comparison between a sample image, before and after calibration. In addition you will be asked when you want to repeat the calibration. Personally I recommend you do it often enough to have a constant quality (the operation takes just a few minutes, so it's not a problem).
As said earlier, you can also perform a similar procedure for your printer, although personally I prefer to use external laboratories to have the highest quality for my photos . So, I wanted to test the goodness of the calibration, printing some pictures taken in Finland in large format, and I was pleasantly surprised from results : great colors, as well as brightness and contrast.
ColorMunki Photo has proved to be a valuable tool and extremely simple to use, ideal for those who want to get the maximum quality from his photos without long and tedious process. There are other X-Rite calibrators that allow even greater customization, but I think ColorMunki Photo is a great choice for most amateur photographers as well as professionals, also with a reasonable price compared to its performance.
La confezione contiene il calibratore ed il cd con il software (che può essere comunque scaricato dal sito della stessa X-Rite). Una volta installato il programma e collegata la sonda, la calibrazione è semplicissima. E' possibile scegliere fra una modalità semplice ed una avanzata, ma anche la seconda non è particolarmente complessa, pur consentendo una personalizzazione più accurata. Verrete guidati passo passo durante tutta la procedura che si concluderà appunto con la calibrazione del monitor, che avviene semplicemente appoggiando il ColorMunki Photo sul vostro schermo. Alla sonda è collegato un contrappeso che sarà utile per tenerla in posizione nel punto che verrà vi verrà indicato dal software. Al termine delle varie regolazioni, sarà possibile registrare il profilo creato per il vostro monitor (ed eventualmente ripetere l'operazione per altri monitor che vengono riconosciuti in automatico) e vi verrà mostrato un confronto tra un'immagine campione prima e dopo la calibrazione. Inoltre vi verrà chiesto quando vorrete ripetere la calibrazione. Personalmente consiglio di farlo abbastanza spesso per avere una qualità costante, visto che oltretutto l'operazione richiede giusto qualche minuto.
Come detto all'inizio è possibile inoltre effettuare una procedura simile anche per la propria stampante, anche se personalmente preferisco rivolgermi a laboratori esterni per avere la massima qualità per le mie foto. Ho voluto quindi testare la bontà della calibrazione con la stampa di alcune foto fatte in Finlandia in grande formato ed il risultato mi ha piacevolmente colpito: colori ottimi, così come luminosità e contrasto.
ColorMunki Photo si è dimostrato uno strumento valido e dall'utilizzo estremamente semplice, l'ideale per chi vuole ottenere il massimo della qualità dalle proprie foto senza perdersi in processi lunghi e noiosi. Esistono altri calibratori della stessa X-Rite che permettono una personalizzazione ancora maggiore, ma penso che ColorMunki Photo sia più che sufficiente alla maggior parte dei fotografi amatoriali oltre che professionisti, mantenendosi inoltre in una fascia di prezzo congrua alle sue prestazioni.
About two months ago X-Rite sent me his ColorMunki Photo, an essential tool to properly calibrate the colors of your monitor and other devices, such as printers and projectors.
The package contains the calibrator and the CD with the software (which can be downloaded also from the X-Rite website). Once the program is installed and the ColorMunki is connected, calibration is really simple. You can choose between a simple or an advanced mode, but even the second is not particularly complex, allowing more detailed personalization. You will be guided step by step through the entire process that will end with precisely monitor calibration , which is done by simply placing the ColorMunki Photo on your screen, in the point that will be indicated by the software. After different settings, you can save the profile you created for your monitor (and possibly repeat for other monitors that are recognized automatically) and the software will shown a comparison between a sample image, before and after calibration. In addition you will be asked when you want to repeat the calibration. Personally I recommend you do it often enough to have a constant quality (the operation takes just a few minutes, so it's not a problem).
As said earlier, you can also perform a similar procedure for your printer, although personally I prefer to use external laboratories to have the highest quality for my photos . So, I wanted to test the goodness of the calibration, printing some pictures taken in Finland in large format, and I was pleasantly surprised from results : great colors, as well as brightness and contrast.
ColorMunki Photo has proved to be a valuable tool and extremely simple to use, ideal for those who want to get the maximum quality from his photos without long and tedious process. There are other X-Rite calibrators that allow even greater customization, but I think ColorMunki Photo is a great choice for most amateur photographers as well as professionals, also with a reasonable price compared to its performance.
21/09/2013 Sea Eagles in Poland - November 2013 - FULL!!!
NEWS:
No places available. Non ci sono più posti disponibili
Alla fine di Novembre sarò per qualche giorno in Polonia per fotografare le Aquile di Mare. Se qualcuno è interessato a venire mi contatti
At the end of November I'll spend few days in Poland to photograph Sea Eagles. Let me know if you want to come
No places available. Non ci sono più posti disponibili
Alla fine di Novembre sarò per qualche giorno in Polonia per fotografare le Aquile di Mare. Se qualcuno è interessato a venire mi contatti
At the end of November I'll spend few days in Poland to photograph Sea Eagles. Let me know if you want to come
12/09/2013 Review of the Wimberley WH-200-S

Chiunque utilizzi un lungo
teleobiettivo sa quanto è utile possedere una testa a bilanciere: queste
infatti offrono una libertà di movimento ed una velocità di azione che nessuna
testa a sfera potrebbe mai garantire. Da sempre Wimberley ha proposto le
migliori teste a bilanciere disponibili sul mercato, compresa l'ultima WH-200,
la prima scelta per tutti i fotografi professionisti che utilizzano lenti da
400-500-600mm. Ma cosa fare se si possiede un tele leggero come un 300 f4, 400
5.6, 100-400? Da qualche tempo l'azienda americana ha iniziato a produrre un
nuovo modello di testa, la WH-200-S, ideale per questo tipo di lenti (e non
solo come vedremo in seguito).
La testa si presenta robusta (1.04kg) ma più leggera rispetto alla sorella maggiore, con un risparmio di quasi 400g. Tale riduzione può apparire esigua, ma chiunque cammini per lunghi tratti o faccia escursioni in montagna, sa che ogni grammo risparmiato è di grande importanza.
La qualità costruttiva è eccellente, la testa è rifinita nei minimi dettagli. La caratteristica più importante è la forma delle manopole. Queste sono infatti disegnate in modo da permettere un grip perfetto anche con guanti spessi, cosa che risulta difficoltosa con altre teste che ho provato in passato.
Nell'utilizzo sul campo la testa è molto fluida, per posizionare il proprio teleobiettivo sono necessari pochi istanti e, una volta serrate le manopole, non mostra alcun tipo di cedimento. Le prove sono state eseguite principalmente con il Canon 400 f5.6 ma ho voluto provarla anche con il nuovo Canon 500mm f4L IS II ed anche in questo secondo caso la testa si è dimostrata all'altezza, nonostante le notevoli dimensioni di questa lente. Preferirei la sorella maggiore WH-200 soltanto per lenti ancora più pesanti, come il 400 2.8, il 600 f4 o il 200-400. In alternativa è anche possibile acquistare il kit di conversione per trasformare la WH-200-S in una WH-200, in modo da poter scegliere la configurazione ideale a seconda delle occasioni.
Wimberley ha sfornato un altro eccellente prodotto, confermandosi la miglior scelta per i fotografi naturalisti.
Anyone uses a long telephoto lens knows how much useful is a gimbal head : it offers a speed that no one ball head could ever provide. Wimberley has always brought the best gimbal heads available on the market, including the latest WH-200, the first choice for all professional photographers that use lenses like 400-500-600mm. But what to do if you have a lighter lens as a 300 f4, 400 5.6, 100-400? The american manufacturer started to produce a new model of his head, the WH-200-S, ideal for these type of lenses (and not only as we will see below).
The head looks really solid (1.04kg) but lighter than its big sister, with a saving of almost 400g. This reduction may seems small, but anyone who walks for long distances knows that every pound saved is of great importance.
The build quality is excellent, the head is finished in every detail. The most important feature is the shape of the knobs. These are in fact designed to allow a perfect grip even with thick gloves, and sometime this is difficult with other heads I've tried in the past.
The head on the field is very fluid, positioning your lens only takes a few seconds and once you tighten the knobs, they don't show any kind of weakness. The tests were carried out mainly with the Canon 400 f5.6 but I wanted to try it even with the new Canon 500mm f4L IS II and also in this second case the head was perfect, despite the large size of this lens. I would prefer the bigger WH-200 only for heavier lenses, such as the 400 2.8, the 600 f4 or 200-400 but you can also purchase a conversion kit to transform the WH-200-S in a WH-200, so you can choose the ideal configuration depending on the occasion.
Wimberley has produced another excellent product, again the best choice for nature photographers.
La testa si presenta robusta (1.04kg) ma più leggera rispetto alla sorella maggiore, con un risparmio di quasi 400g. Tale riduzione può apparire esigua, ma chiunque cammini per lunghi tratti o faccia escursioni in montagna, sa che ogni grammo risparmiato è di grande importanza.
La qualità costruttiva è eccellente, la testa è rifinita nei minimi dettagli. La caratteristica più importante è la forma delle manopole. Queste sono infatti disegnate in modo da permettere un grip perfetto anche con guanti spessi, cosa che risulta difficoltosa con altre teste che ho provato in passato.
Nell'utilizzo sul campo la testa è molto fluida, per posizionare il proprio teleobiettivo sono necessari pochi istanti e, una volta serrate le manopole, non mostra alcun tipo di cedimento. Le prove sono state eseguite principalmente con il Canon 400 f5.6 ma ho voluto provarla anche con il nuovo Canon 500mm f4L IS II ed anche in questo secondo caso la testa si è dimostrata all'altezza, nonostante le notevoli dimensioni di questa lente. Preferirei la sorella maggiore WH-200 soltanto per lenti ancora più pesanti, come il 400 2.8, il 600 f4 o il 200-400. In alternativa è anche possibile acquistare il kit di conversione per trasformare la WH-200-S in una WH-200, in modo da poter scegliere la configurazione ideale a seconda delle occasioni.
Wimberley ha sfornato un altro eccellente prodotto, confermandosi la miglior scelta per i fotografi naturalisti.
Anyone uses a long telephoto lens knows how much useful is a gimbal head : it offers a speed that no one ball head could ever provide. Wimberley has always brought the best gimbal heads available on the market, including the latest WH-200, the first choice for all professional photographers that use lenses like 400-500-600mm. But what to do if you have a lighter lens as a 300 f4, 400 5.6, 100-400? The american manufacturer started to produce a new model of his head, the WH-200-S, ideal for these type of lenses (and not only as we will see below).
The head looks really solid (1.04kg) but lighter than its big sister, with a saving of almost 400g. This reduction may seems small, but anyone who walks for long distances knows that every pound saved is of great importance.
The build quality is excellent, the head is finished in every detail. The most important feature is the shape of the knobs. These are in fact designed to allow a perfect grip even with thick gloves, and sometime this is difficult with other heads I've tried in the past.
The head on the field is very fluid, positioning your lens only takes a few seconds and once you tighten the knobs, they don't show any kind of weakness. The tests were carried out mainly with the Canon 400 f5.6 but I wanted to try it even with the new Canon 500mm f4L IS II and also in this second case the head was perfect, despite the large size of this lens. I would prefer the bigger WH-200 only for heavier lenses, such as the 400 2.8, the 600 f4 or 200-400 but you can also purchase a conversion kit to transform the WH-200-S in a WH-200, so you can choose the ideal configuration depending on the occasion.
Wimberley has produced another excellent product, again the best choice for nature photographers.
30/08/2013 Benvenuti in Finlandia - Welcome to Finland

Quando penso all'orso bruno, il primo posto che mi viene in mente è la Finlandia: una delle maggiori popolazioni in Europa di questa specie si trova lì ed il simbolo nazionale è proprio l'orso. Nell'Aprile 2013 sono partito alla scoperta di questo meraviglioso paese, per provare a fotografare gli orsi appena usciti dal letargo. Questo è stato il mio primo lungo viaggio fotografico ed ho voluto che fosse organizzato nei minimi dettagli: Aprile è infatti l'unico mese dell'anno in cui è possibile fotografare gli orsi sulla neve.
Quando si fotografa in natura, non si ha mai la certezza assoluta di portare a casa gli scatti desiderati. Avere una buona guida può sicuramente aumentare le chance di ottenere qualche buona foto ma non mi sarei mai aspettato di vedere degli orsi fin dalla prima notte!
Attorno alle 20 un grosso maschio uscì dalla foresta dirigendosi verso i nostri capanni. L'emozione fu indescrivibile. Cominciò ad avvicinarsi sempre di più fino a posizionarsi ad una decina di metri da noi permettendoci di scattare delle incredibili foto. Era molto magro, cosa normale dopo un inverno trascorso senza mangiare ed a bassissime temperature. La cosa più straordinaria era vedere come fosse consapevole della mia presenza dato che, ad ogni scatto di troppo, sollevava la testa quasi volesse rimproverarmi. In questo periodo inoltre gli orsi non sono molto confidenti ed ogni movimento improvviso potrebbe insospettirli e farli scappare; ogni azione deve essere dunque ben ponderata.
Nonostante ciò rimase tutta la notte davanti il nostro capanno, girandoci intorno e fermandosi a mangiare di tanto in tanto. Lo ritrovai la mattina seguente ancora li e riuscii a fotografarlo con la bellissima luce dell'alba.
Una delle cose che mi piace di più nella fotografia naturalistica è utilizzare il grandangolo con gli animali anche se purtroppo non è possibile farlo spesso a causa dell'estrema vicinanza del soggetto necessaria. Fotografare un orso in questo modo era quello che volevo dall'inizio del viaggio e la foresta era sicuramente lo scenario più adatto per lo scopo, così decisi di tentare. L'orso non si fece attendere ed arrivò ben presto vicino al nostro capanno, permettendoci di scattare numerose foto a distanza ravvicinata.
Purtroppo non era ancora abbastanza vicino da permettermi di fare lo scatto che volevo. Attesi quasi tre ore e finalmente venne a sedersi esattamente dove lo aspettavo! Sembrava quasi volesse premiare la pazienza con la quale lo avevo aspettato e rimase in quella posizione per diversi minuti, quasi volesse darmi la possibilità di posizionarmi al meglio. Quella sera andai a dormire molto soddisfatto: ero riuscito a scattare la foto che tanto avevo desiderato.
Nonostante fosse ancora Aprile, verso la fine del mio viaggio la neve era ormai sciolta ed il paesaggio completamente trasformato. Il numero di orsi presenti cresceva giorno per giorno, man mano che si svegliavano dal letargo, e di conseguenza aumentavano le possibilità di vederli. Gli ultimi tre giorni in particolare li fotografai in tutte le condizioni possibili: alba, tramonto, nebbia ed anche sotto una nevicata. Non potevo sperare di meglio! Erano tutti maschi, in età adulta: le femmine con i piccoli infatti rimangono nascosti più a lungo ed è raro vederne in questo periodo.
L'ultima sera mi attese il ricordo più bello: due giovani maschi, finito il loro spuntino cominciarono a giocare davanti ai nostri occhi, prima strofinando i loro musi l'uni contro l'altro, poi alzandosi in piedi e cominciando a spingersi. Ma non era un reale combattimento: si vedeva che i morsi erano soltanto accennati e non c'era alcuna violenza nei colpi. Purtroppo era tardi per poter scattare delle foto e così non mi rimase che rimanere in estasi a guardare quella scena, filmandola per ricordo. Non potevo sperare in meglio da questa avventura e non vedo l'ora di ritornarci in un altro periodo dell'anno per fotografare i cuccioli con le madri. A giugno-luglio è facile vederli e magari fotografarli in cima agli alberi dove si arrampicano per fuggire dai grandi maschi che tentano di attaccarli per accoppiarsi nuovamente con le femmine. Mi aspetta un'altra avventura Finlandese!
Ma la Finlandia non è solo il posto ideale per gli orsi. Penso possa essere considerata, almeno in Europa, un vero paradiso per ogni fotografo naturalista, sia per quanto riguarda i mammiferi che gli uccelli. Ci sono talmente tanti animali che non è raro trovare un Gallo Cedrone ai bordi della strada o una Lepre Variabile dietro casa.
Io mi sono concentrato su altre due specie in particolare, dedicandomi per alcuni giorni esclusivamente a loro: il ghiottone ed il gallo forcello. Il primo è uno dei mammiferi più schivi in assoluto e per questo molto affascinante. Ha le dimensioni di un cane di media taglia e degli artigli di dimensioni notevoli. E' abbastanza goffo quando corre e molto curioso, come tutti i mustelidi.
Il gallo forcello è uno splendido uccello che in questo particolare periodo dell'anno combatte con gli altri maschi per la conquista delle femmine. Durante queste lotte è possibile vedere anche venti esemplari contemporaneamente nell'arena, una goduria per i fotografi!
La Finlandia si è dimostrato uno dei posti più affascinanti che io abbia mai visto. Se siete dei fotografi naturalisti, non potrete non visitarla!
Trovate tutte le foto del viaggio nella sezione "Galleries"
When I think about bears, the first place that comes to my mind is Finland. The country has one of the largest bear populations in Europe, and the bear is the Finnish national animal. In April 2013, I visited Finland for ten days, trying to photograph the brown bears after they woke up from hibernation. This was my first long photographic trip and it was perfectly planned, as it is the only time of year when photographers can capture images of the bears on snow.
When you photograph wildlife, you always have to consider that it is possible head out and return home without pictures, because, as a friend says, “Nature is nature.” While being with the right guide helps to increase the chances for good shots, we still felt lucky to see bears on our first night out.
Around 20 o’clock, a large male came out of the forest heading towards us. The excitement we felt was indescribable. He began to get closer and closer, to a position about ten meters from the hide, allowing us to take some amazing photos. The most incredible thing was to see how he was aware of our presence because with every shot,he raised his head as if to scold us. During this time of year, when the bears first rouse from hibernation, they are not very confident and any sudden movement might make them suspicious and flee, so every action must be well thought out.
Nevertheless this bear remained in front of our hide all night, walking around and stopping to eat from time to time. We found him the next morning still there, so we could photograph him with the beautiful light of sunrise.
One of the things I like most in wildlife photography is to use a wide angle lens with animals. This isn’t easy because of the extreme proximity of the subject required. From the beginning of the trip, I wanted to photograph a bear this way. The forest was definitely the most suitable place for the purpose, so I decided to try. Even though the bear approached our hide and allowed for many photographs in the beautiful light, it wasn’t close enough to allow me to do the shot I wanted. After nearly three hours the bear finally found a seat right where I wanted him. The picture is not perfect; I would have preferred completely snow covered ground, but I was happy with what I got.
Although it was still April, at the end of our journey the snow had already melted and the landscape was completely transformed. The number of bears present grew day by day as they awoke from hibernation, and consequently increased the chance of seeing them. The last three days in particular I photographed bears in all possible conditions: sunrise, sunset, fog, and also under a snowfall. I could not hope for anything better!
The last night we saw the best show. Two young males had finished their snacking and began to play in front of our eyes, first rubbing their snouts against each other then standing up and beginning to sink. We could see it was not a real fight because the bites were only hinted at and there was no aggression in their hits. Unfortunately it was too late and too dark to take pictures, but
I remained in ecstasy watching that scene, filming it as a record. I could not hope for better experiences from this adventure. I look forward to returning again at another time of the year to photograph the cubs with their mothers. They are easy to see in June and July, when you can photograph them in the treetops where they climb to escape from the big males who try to attack them to mate with females. I expect another fantastic Finnish adventure!
Finland is not just good for bears. I think it should be considered, at least in Europe, the paradise of every wildlife photographer, both for mammals and for birds. There are so many animals that it is not rare to find a capercaillie on the roadside or white hare behind a house. On my trip, we focused our attention on two particular species, dedicating ourselves exclusively to them for few days: the wolverine and the black grouse.
The wolverine is one of the shyest mammals and an absolutely fascinating creature. It is the size of a medium-sized dog and has long curved claws that are rather scary. Wolverines run with a curious gait, the awkward bounding stride characteristic of all mustelids.
Anything but awkward, the black grouse is a beautiful bird that, during this time of the year, fights with other males for the conquest of the females. During these battles, you can sometimes see twenty grouses simultaneously in the arena, a pleasure for every photographer!
Finland has proved to be one of the most fascinating places I’ve ever seen. If you are a wildlife photographer, you should absolutely plan a visit!
You can find all the pictures of this trip in the section "Galleries"
Quando si fotografa in natura, non si ha mai la certezza assoluta di portare a casa gli scatti desiderati. Avere una buona guida può sicuramente aumentare le chance di ottenere qualche buona foto ma non mi sarei mai aspettato di vedere degli orsi fin dalla prima notte!
Attorno alle 20 un grosso maschio uscì dalla foresta dirigendosi verso i nostri capanni. L'emozione fu indescrivibile. Cominciò ad avvicinarsi sempre di più fino a posizionarsi ad una decina di metri da noi permettendoci di scattare delle incredibili foto. Era molto magro, cosa normale dopo un inverno trascorso senza mangiare ed a bassissime temperature. La cosa più straordinaria era vedere come fosse consapevole della mia presenza dato che, ad ogni scatto di troppo, sollevava la testa quasi volesse rimproverarmi. In questo periodo inoltre gli orsi non sono molto confidenti ed ogni movimento improvviso potrebbe insospettirli e farli scappare; ogni azione deve essere dunque ben ponderata.
Nonostante ciò rimase tutta la notte davanti il nostro capanno, girandoci intorno e fermandosi a mangiare di tanto in tanto. Lo ritrovai la mattina seguente ancora li e riuscii a fotografarlo con la bellissima luce dell'alba.
Una delle cose che mi piace di più nella fotografia naturalistica è utilizzare il grandangolo con gli animali anche se purtroppo non è possibile farlo spesso a causa dell'estrema vicinanza del soggetto necessaria. Fotografare un orso in questo modo era quello che volevo dall'inizio del viaggio e la foresta era sicuramente lo scenario più adatto per lo scopo, così decisi di tentare. L'orso non si fece attendere ed arrivò ben presto vicino al nostro capanno, permettendoci di scattare numerose foto a distanza ravvicinata.
Purtroppo non era ancora abbastanza vicino da permettermi di fare lo scatto che volevo. Attesi quasi tre ore e finalmente venne a sedersi esattamente dove lo aspettavo! Sembrava quasi volesse premiare la pazienza con la quale lo avevo aspettato e rimase in quella posizione per diversi minuti, quasi volesse darmi la possibilità di posizionarmi al meglio. Quella sera andai a dormire molto soddisfatto: ero riuscito a scattare la foto che tanto avevo desiderato.
Nonostante fosse ancora Aprile, verso la fine del mio viaggio la neve era ormai sciolta ed il paesaggio completamente trasformato. Il numero di orsi presenti cresceva giorno per giorno, man mano che si svegliavano dal letargo, e di conseguenza aumentavano le possibilità di vederli. Gli ultimi tre giorni in particolare li fotografai in tutte le condizioni possibili: alba, tramonto, nebbia ed anche sotto una nevicata. Non potevo sperare di meglio! Erano tutti maschi, in età adulta: le femmine con i piccoli infatti rimangono nascosti più a lungo ed è raro vederne in questo periodo.
L'ultima sera mi attese il ricordo più bello: due giovani maschi, finito il loro spuntino cominciarono a giocare davanti ai nostri occhi, prima strofinando i loro musi l'uni contro l'altro, poi alzandosi in piedi e cominciando a spingersi. Ma non era un reale combattimento: si vedeva che i morsi erano soltanto accennati e non c'era alcuna violenza nei colpi. Purtroppo era tardi per poter scattare delle foto e così non mi rimase che rimanere in estasi a guardare quella scena, filmandola per ricordo. Non potevo sperare in meglio da questa avventura e non vedo l'ora di ritornarci in un altro periodo dell'anno per fotografare i cuccioli con le madri. A giugno-luglio è facile vederli e magari fotografarli in cima agli alberi dove si arrampicano per fuggire dai grandi maschi che tentano di attaccarli per accoppiarsi nuovamente con le femmine. Mi aspetta un'altra avventura Finlandese!
Ma la Finlandia non è solo il posto ideale per gli orsi. Penso possa essere considerata, almeno in Europa, un vero paradiso per ogni fotografo naturalista, sia per quanto riguarda i mammiferi che gli uccelli. Ci sono talmente tanti animali che non è raro trovare un Gallo Cedrone ai bordi della strada o una Lepre Variabile dietro casa.
Io mi sono concentrato su altre due specie in particolare, dedicandomi per alcuni giorni esclusivamente a loro: il ghiottone ed il gallo forcello. Il primo è uno dei mammiferi più schivi in assoluto e per questo molto affascinante. Ha le dimensioni di un cane di media taglia e degli artigli di dimensioni notevoli. E' abbastanza goffo quando corre e molto curioso, come tutti i mustelidi.
Il gallo forcello è uno splendido uccello che in questo particolare periodo dell'anno combatte con gli altri maschi per la conquista delle femmine. Durante queste lotte è possibile vedere anche venti esemplari contemporaneamente nell'arena, una goduria per i fotografi!
La Finlandia si è dimostrato uno dei posti più affascinanti che io abbia mai visto. Se siete dei fotografi naturalisti, non potrete non visitarla!
Trovate tutte le foto del viaggio nella sezione "Galleries"
When I think about bears, the first place that comes to my mind is Finland. The country has one of the largest bear populations in Europe, and the bear is the Finnish national animal. In April 2013, I visited Finland for ten days, trying to photograph the brown bears after they woke up from hibernation. This was my first long photographic trip and it was perfectly planned, as it is the only time of year when photographers can capture images of the bears on snow.
When you photograph wildlife, you always have to consider that it is possible head out and return home without pictures, because, as a friend says, “Nature is nature.” While being with the right guide helps to increase the chances for good shots, we still felt lucky to see bears on our first night out.
Around 20 o’clock, a large male came out of the forest heading towards us. The excitement we felt was indescribable. He began to get closer and closer, to a position about ten meters from the hide, allowing us to take some amazing photos. The most incredible thing was to see how he was aware of our presence because with every shot,he raised his head as if to scold us. During this time of year, when the bears first rouse from hibernation, they are not very confident and any sudden movement might make them suspicious and flee, so every action must be well thought out.
Nevertheless this bear remained in front of our hide all night, walking around and stopping to eat from time to time. We found him the next morning still there, so we could photograph him with the beautiful light of sunrise.
One of the things I like most in wildlife photography is to use a wide angle lens with animals. This isn’t easy because of the extreme proximity of the subject required. From the beginning of the trip, I wanted to photograph a bear this way. The forest was definitely the most suitable place for the purpose, so I decided to try. Even though the bear approached our hide and allowed for many photographs in the beautiful light, it wasn’t close enough to allow me to do the shot I wanted. After nearly three hours the bear finally found a seat right where I wanted him. The picture is not perfect; I would have preferred completely snow covered ground, but I was happy with what I got.
Although it was still April, at the end of our journey the snow had already melted and the landscape was completely transformed. The number of bears present grew day by day as they awoke from hibernation, and consequently increased the chance of seeing them. The last three days in particular I photographed bears in all possible conditions: sunrise, sunset, fog, and also under a snowfall. I could not hope for anything better!
The last night we saw the best show. Two young males had finished their snacking and began to play in front of our eyes, first rubbing their snouts against each other then standing up and beginning to sink. We could see it was not a real fight because the bites were only hinted at and there was no aggression in their hits. Unfortunately it was too late and too dark to take pictures, but
I remained in ecstasy watching that scene, filming it as a record. I could not hope for better experiences from this adventure. I look forward to returning again at another time of the year to photograph the cubs with their mothers. They are easy to see in June and July, when you can photograph them in the treetops where they climb to escape from the big males who try to attack them to mate with females. I expect another fantastic Finnish adventure!
Finland is not just good for bears. I think it should be considered, at least in Europe, the paradise of every wildlife photographer, both for mammals and for birds. There are so many animals that it is not rare to find a capercaillie on the roadside or white hare behind a house. On my trip, we focused our attention on two particular species, dedicating ourselves exclusively to them for few days: the wolverine and the black grouse.
The wolverine is one of the shyest mammals and an absolutely fascinating creature. It is the size of a medium-sized dog and has long curved claws that are rather scary. Wolverines run with a curious gait, the awkward bounding stride characteristic of all mustelids.
Anything but awkward, the black grouse is a beautiful bird that, during this time of the year, fights with other males for the conquest of the females. During these battles, you can sometimes see twenty grouses simultaneously in the arena, a pleasure for every photographer!
Finland has proved to be one of the most fascinating places I’ve ever seen. If you are a wildlife photographer, you should absolutely plan a visit!
You can find all the pictures of this trip in the section "Galleries"
23/08/2013 Review of the Canon 500mm f4 L IS II

Per circa un mese ho provato questo splendido obiettivo. Qui troverete le mie impressioni insieme a quelle di Piergiovanni Salimbeni:
I tested this awesome lens for a month. Here you will find my thoughts and those of Piergiovanni Salimbeni (unfortunately in Italian only but you can use google translator!):
http://www.binomania.it/wordpress/?p=4151
I tested this awesome lens for a month. Here you will find my thoughts and those of Piergiovanni Salimbeni (unfortunately in Italian only but you can use google translator!):
http://www.binomania.it/wordpress/?p=4151
10/08/2013 New gallery on Repubblica.it

Una mia galleria sugli orsi è stata pubblicata su Repubblica.it. Poteta trovarla all'indirizzo:
A gallery with my brown bears pictures has been published on Repubblica.it. You can find it here:
http://www.repubblica.it/ambiente/2013/07/29/foto/finlandia_la_terra_degli_orsi-63926615/1/?ref=HRESS-2#1
A gallery with my brown bears pictures has been published on Repubblica.it. You can find it here:
http://www.repubblica.it/ambiente/2013/07/29/foto/finlandia_la_terra_degli_orsi-63926615/1/?ref=HRESS-2#1
19/07/2013 New sponsor: Lexar!

Da oggi Lexar è il mio nuovo sponsor. Finalmente ho le velocissime CF di cui avevo bisogno!
Lexar is my new sponsor! Finally I have the fast CF cards I need!
Lexar is my new sponsor! Finally I have the fast CF cards I need!
10/07/2013 Welcome to Finland on Naturescapes.net

Il mio articolo sulla Finlandia è stato pubblicato su Naturescapes.net, potete trovarlo al link qui sotto!
My article about Finland has been published on Naturescapes.net, you can find it at the link below!
http://www.naturescapes.net/articles/travel/welcome-to-finland/
My article about Finland has been published on Naturescapes.net, you can find it at the link below!
http://www.naturescapes.net/articles/travel/welcome-to-finland/
03/06/2013 IBERIAN LYNX TOUR - 2014
Sto pensando di organizzare un viaggio appositamente per fotografare la Lince Iberica, per Gennaio o Febbraio 2014. Qualora foste interessati scrivetemi a: guidomuratore@live.it
I'm thinking about an Iberian Lynx tour for the period of January or February 2014. If you are interested write me @: guidomuratore@live.it
I'm thinking about an Iberian Lynx tour for the period of January or February 2014. If you are interested write me @: guidomuratore@live.it
28/04/2013 Goodbye Flickr, welcome 500px
Ho deciso di abbandonare Flickr e creare un nuovo account su 500px. Potete trovare le mie foto all'indirizzo:
http://500px.com/guidomuratore
Spero di trovarvi li!
I decided to discard Flickr and to create a new account on 500px. You can find my pictures here:
http://500px.com/guidomuratore
Hope to see you there!
http://500px.com/guidomuratore
Spero di trovarvi li!
I decided to discard Flickr and to create a new account on 500px. You can find my pictures here:
http://500px.com/guidomuratore
Hope to see you there!
07/05/2013 Review of the Feisol CT 3442
Ogni fotografo naturalista ha bisogno di un buon treppiede per sorreggere la sua attrezzatura, spesso pesante e difficilmente utilizzabile a mano libera. Come scegliere dunque quello più adatto alle proprie esigenze?
Personalmente avevo bisogno di un treppiede che fosse innanzitutto leggero; questo porta inevitabilmente ad evitare l'alluminio orientandosi verso il carbonio. Quest'ultimo inoltre ha un'altra caratteristica molto interessante, ossia la capacità di smorzare le vibrazioni molto più rapidamente rispetto all'alluminio.
La mia scelta è quindi caduta sul Feisol CT 3442, in grado di soddisfare tutte le mie esigenze. Altezza massima di 141 cm senza colonna, cosa che riduce ulteriormente la presenza di vibrazioni, altezza minima di soli 18 cm ottima per le macro e soprattutto un peso di 1.13 kg, ideale per trasportare il treppiede per lunghi tratti senza troppa fatica.
Ho utilizzato con soddisfazione il Feisol durante il mio ultimo viaggio in Finlandia, sia per le foto di paesaggio che per quelle agli animali, ed in entrambe le situazioni si è dimostrato all'altezza. Nonostante le 4 sezioni, la stabilità rimane ottima anche quando le stesse sono tutte estese ed è possibile utilizzare le punte in acciaio per aumentare ulteriormente la presa.
Infine un'altra caratteristica molto interessante: il costo. Sul mercato ci sono moltissimi treppiedi in carbonio ma nessuno che offra queste caratteristiche e questa qualità costruttiva allo stesso prezzo. Posso dire certamente che questo Feisol CT 3442 rimarrà a lungo un mio fedele compagno di viaggio!
Every wildlife photographer needs a good tripod to hold his equipment, often heavy and difficult to use freehand. So how to choose the one that best suits your needs?
Personally, I needed a light tripod, and this inevitably leads to avoid the aluminum and choose carbon. This material has also another very interesting feature, the ability to dampen vibrations more rapidly than the others.
My choice then fell on the Feisol CT 3442, able to meet all my needs. Maximum height of 141 cm without column, which further reduces the presence of vibrations, minimum height of just 18 cm excellent for macros and above all a weight of 1.13 kg, ideal for carrying the tripod for long walks without difficulty.
I have used with satisfaction the Feisol during my last trip to Finland, both for landscape photos and animals and it was always stunning. Despite the 4 sections, the stability remains excellent even when the same are all extended and it is possible to use the long spikes to further increase the grip.
Finally, another very interesting feature: the price. There are a lot of carbon fiber tripods available but none that offers these features and this build quality at the same price. I can certainly say that this Feisol CT 3442 will long remain one of my faithful travel companion!
Personalmente avevo bisogno di un treppiede che fosse innanzitutto leggero; questo porta inevitabilmente ad evitare l'alluminio orientandosi verso il carbonio. Quest'ultimo inoltre ha un'altra caratteristica molto interessante, ossia la capacità di smorzare le vibrazioni molto più rapidamente rispetto all'alluminio.
La mia scelta è quindi caduta sul Feisol CT 3442, in grado di soddisfare tutte le mie esigenze. Altezza massima di 141 cm senza colonna, cosa che riduce ulteriormente la presenza di vibrazioni, altezza minima di soli 18 cm ottima per le macro e soprattutto un peso di 1.13 kg, ideale per trasportare il treppiede per lunghi tratti senza troppa fatica.
Ho utilizzato con soddisfazione il Feisol durante il mio ultimo viaggio in Finlandia, sia per le foto di paesaggio che per quelle agli animali, ed in entrambe le situazioni si è dimostrato all'altezza. Nonostante le 4 sezioni, la stabilità rimane ottima anche quando le stesse sono tutte estese ed è possibile utilizzare le punte in acciaio per aumentare ulteriormente la presa.
Infine un'altra caratteristica molto interessante: il costo. Sul mercato ci sono moltissimi treppiedi in carbonio ma nessuno che offra queste caratteristiche e questa qualità costruttiva allo stesso prezzo. Posso dire certamente che questo Feisol CT 3442 rimarrà a lungo un mio fedele compagno di viaggio!
Every wildlife photographer needs a good tripod to hold his equipment, often heavy and difficult to use freehand. So how to choose the one that best suits your needs?
Personally, I needed a light tripod, and this inevitably leads to avoid the aluminum and choose carbon. This material has also another very interesting feature, the ability to dampen vibrations more rapidly than the others.
My choice then fell on the Feisol CT 3442, able to meet all my needs. Maximum height of 141 cm without column, which further reduces the presence of vibrations, minimum height of just 18 cm excellent for macros and above all a weight of 1.13 kg, ideal for carrying the tripod for long walks without difficulty.
I have used with satisfaction the Feisol during my last trip to Finland, both for landscape photos and animals and it was always stunning. Despite the 4 sections, the stability remains excellent even when the same are all extended and it is possible to use the long spikes to further increase the grip.
Finally, another very interesting feature: the price. There are a lot of carbon fiber tripods available but none that offers these features and this build quality at the same price. I can certainly say that this Feisol CT 3442 will long remain one of my faithful travel companion!
7/04/13 Donna Nook, la spiaggia delle Foche Grigie

Ogni anno, in un periodo che va dalla fine di Settembre alla fine di Dicembre, centinaia di foche grigie si radunano a Donna Nook, una zona del Lincolnshire sulla costa est dell' Inghilterra, per dare alla luce i loro piccoli ed accoppiarsi nuovamente. La particolarità dell'avvenimento sta nel fatto che che la spiaggia scelta da questi animali fa parte di una delle basi RAF, l'aeronautica inglese, e non è raro dunque assistere ad un parto o ad un allattamento mentre un caccia sorvola la zona. Incuriosito da tali condizioni, insieme ad un amico decido di organizzare un breve viaggio alla scoperta di questi animali.
Partenza in direzione Manchester e, una volta atterrati, affittiamo un'auto per poi raggiungere la nostra meta in circa tre ore. Arriviamo in albergo quando è già buio e decidiamo dunque di riposarci per ripartire presto l'indomani ed avere una luce migliore. In questo periodo dell'anno in realtà la luce durante l'intera giornata non è mai così forte da impedire di fotografare e questo è un grosso vantaggio.
Il giorno successivo ci mettiamo presto a lavoro. Arrivati sul posto però ci troviamo di fronte ad uno spettacolo desolante: centinaia di foche distribuite su una spiaggia enorme ma inavvicinabili a causa di una staccionata che impedisce di fotografare decentemente, avendo un punto di ripresa troppo alto. La sensazione è quella che si percepisce allo zoo...decine di fotografi piazzati con i treppiedi e altrettante famiglie che passeggiano lungo l'unico tratto destinato ai visitatori. Il luogo poi è sorvegliato da decine di volontari che controllano ogni tuo movimento. Armati di buona volontà cerchiamo comunque di portare a casa qualche scatto significativo anche se con poco successo. L'unica nota positiva di questa situazione è che le foche non temono la presenza dell'uomo ed è possibile far passare la fotocamera attraverso la staccionata per cercare qualche scatto più particolare avendo una prospettiva più bassa.
Oltre alle foche la spiaggia è popolata anche da numerose specie di uccelli: assistiamo dapprima ad una animata discussione fra un gabbiano ed un corvo intenti a contendersi una placenta rimasta sulla spiaggia e poi al banchetto di un voltapietre, troppo concentrato a gustare il suo pasto per preoccuparsi di noi.
Torniamo in hotel con qualche rammarico per una situazione che mai ci saremmo aspettati e, lungo la strada del ritorno, troviamo un gheppio molto confidente che si lascia fotografare senza scomporsi minimamente. La differenza del suo atteggiamento rispetto ad un esemplare italiano è notevole: quest'ultimo probabilmente sarebbe volato via non appena vista l'auto che si fermava. Incoraggiati da questo piacevole incontro torniamo alle stanze sperando in qualcosa di meglio per il giorno successivo.
E così è: l'indomani decidiamo di recarci in un'altra zona della spiaggia e la situazione è totalmente diversa. Nessuna staccionata e nessun'altro fotografo: siamo solo noi e le foche. Subito ci accorgiamo di una particolarità, la spiaggia sembra essere divisa in due strisce: in quella più vicina al mare sono concentrati quasi tutti i grossi maschi, nell'altra metà invece vi sono le femmine con i cuccioli.
In questa zona gli animali non sono altrettanto abituati alla presenza umana e dobbiamo dunque stare attenti a non avvicinarci troppo ai piccoli che sono dappertutto. Non possiamo dunque raggiungere gli adulti che vediamo da lontano lottare furiosamente e senza esclusione di colpi: la maggior parte di loro infatti ha grosse ferite sul collo e sul corpo, molte delle quali ricoperte da ampi strati di sangue coagulato.
Anche dalla nostra postazione riusciamo comunque a fotografare scene meravigliose. Vengo attirato da uno scontro tra due femmine: le madri sono molto protettive e assolutamente intolleranti nei confronti dei piccoli altrui. Non di rado si assiste a morsi feroci ai cuccioli che si avvicinano alla femmina sbagliata. Non esitano inoltre ad attaccare anche i maschi che si aggirano intorno alla prole, nonostante le notevoli differenze di dimensioni: un maschio adulto infatti può arrivare tranquillamente a pesare 350 kg mentre una femmina non supera i 250 kg.
Un cucciolo infastidito dalla confusione si sta svegliando e decido di sedermi poco distante ed osservare la scena. Si mette una zampa davanti gli occhi, poi mi guarda negli occhi regalandomi degli attimi indimenticabili.
I piccoli sono stupendi: alla nascita sono lunghi circa 80cm e sono ricoperti da una pelliccia bianca che perdono dopo tre settimane. Decido di spostarmi poco oltre ed è un altro piccolo ad essere oggetto delle mie attenzioni: lo vedo giocare con la madre, che mi lancia subito un'occhiata poco amichevole inducendomi a non avvicinarmi troppo. Rimango ad una distanza di sicurezza a fotografare tutta la scena e i due non sembrano infastiditi dalla mia presenza.
Finito il siparietto decidiamo di andare via, finalmente soddisfatti per la bellissima esperienza e per le foto che siamo riusciti a portare a casa. La nostra avventura è già finita ed il giorno dopo un aereo ci riporta a casa.
Donna Nook si è dimostrata un posto ideale per conoscere questi animali. Con un po' di fortuna è possibile osservare molte delle loro abitudini e ciò è favorito dall'enorme quantità di esemplari presenti. Numero che fortunatamente aumenta di anno in anno, probabilmente grazie al fatto che nel Regno Unito la Foca Grigia è una specie protetta e il gran lavoro dei volontari rende Donna Nook una delle colonie con la più bassa percentuale di mortalità infantile al mondo.
Ciò che indubbiamente conserveremo fra i ricordi migliori è lo sguardo di quei teneri batuffoli bianchi. Sperando di poterli rivedere da adulti ancora su questa spiaggia e magari genitori di altri bellissimi cuccioli.
Tutte le foto del viaggio nella sezione Galleries.
Partenza in direzione Manchester e, una volta atterrati, affittiamo un'auto per poi raggiungere la nostra meta in circa tre ore. Arriviamo in albergo quando è già buio e decidiamo dunque di riposarci per ripartire presto l'indomani ed avere una luce migliore. In questo periodo dell'anno in realtà la luce durante l'intera giornata non è mai così forte da impedire di fotografare e questo è un grosso vantaggio.
Il giorno successivo ci mettiamo presto a lavoro. Arrivati sul posto però ci troviamo di fronte ad uno spettacolo desolante: centinaia di foche distribuite su una spiaggia enorme ma inavvicinabili a causa di una staccionata che impedisce di fotografare decentemente, avendo un punto di ripresa troppo alto. La sensazione è quella che si percepisce allo zoo...decine di fotografi piazzati con i treppiedi e altrettante famiglie che passeggiano lungo l'unico tratto destinato ai visitatori. Il luogo poi è sorvegliato da decine di volontari che controllano ogni tuo movimento. Armati di buona volontà cerchiamo comunque di portare a casa qualche scatto significativo anche se con poco successo. L'unica nota positiva di questa situazione è che le foche non temono la presenza dell'uomo ed è possibile far passare la fotocamera attraverso la staccionata per cercare qualche scatto più particolare avendo una prospettiva più bassa.
Oltre alle foche la spiaggia è popolata anche da numerose specie di uccelli: assistiamo dapprima ad una animata discussione fra un gabbiano ed un corvo intenti a contendersi una placenta rimasta sulla spiaggia e poi al banchetto di un voltapietre, troppo concentrato a gustare il suo pasto per preoccuparsi di noi.
Torniamo in hotel con qualche rammarico per una situazione che mai ci saremmo aspettati e, lungo la strada del ritorno, troviamo un gheppio molto confidente che si lascia fotografare senza scomporsi minimamente. La differenza del suo atteggiamento rispetto ad un esemplare italiano è notevole: quest'ultimo probabilmente sarebbe volato via non appena vista l'auto che si fermava. Incoraggiati da questo piacevole incontro torniamo alle stanze sperando in qualcosa di meglio per il giorno successivo.
E così è: l'indomani decidiamo di recarci in un'altra zona della spiaggia e la situazione è totalmente diversa. Nessuna staccionata e nessun'altro fotografo: siamo solo noi e le foche. Subito ci accorgiamo di una particolarità, la spiaggia sembra essere divisa in due strisce: in quella più vicina al mare sono concentrati quasi tutti i grossi maschi, nell'altra metà invece vi sono le femmine con i cuccioli.
In questa zona gli animali non sono altrettanto abituati alla presenza umana e dobbiamo dunque stare attenti a non avvicinarci troppo ai piccoli che sono dappertutto. Non possiamo dunque raggiungere gli adulti che vediamo da lontano lottare furiosamente e senza esclusione di colpi: la maggior parte di loro infatti ha grosse ferite sul collo e sul corpo, molte delle quali ricoperte da ampi strati di sangue coagulato.
Anche dalla nostra postazione riusciamo comunque a fotografare scene meravigliose. Vengo attirato da uno scontro tra due femmine: le madri sono molto protettive e assolutamente intolleranti nei confronti dei piccoli altrui. Non di rado si assiste a morsi feroci ai cuccioli che si avvicinano alla femmina sbagliata. Non esitano inoltre ad attaccare anche i maschi che si aggirano intorno alla prole, nonostante le notevoli differenze di dimensioni: un maschio adulto infatti può arrivare tranquillamente a pesare 350 kg mentre una femmina non supera i 250 kg.
Un cucciolo infastidito dalla confusione si sta svegliando e decido di sedermi poco distante ed osservare la scena. Si mette una zampa davanti gli occhi, poi mi guarda negli occhi regalandomi degli attimi indimenticabili.
I piccoli sono stupendi: alla nascita sono lunghi circa 80cm e sono ricoperti da una pelliccia bianca che perdono dopo tre settimane. Decido di spostarmi poco oltre ed è un altro piccolo ad essere oggetto delle mie attenzioni: lo vedo giocare con la madre, che mi lancia subito un'occhiata poco amichevole inducendomi a non avvicinarmi troppo. Rimango ad una distanza di sicurezza a fotografare tutta la scena e i due non sembrano infastiditi dalla mia presenza.
Finito il siparietto decidiamo di andare via, finalmente soddisfatti per la bellissima esperienza e per le foto che siamo riusciti a portare a casa. La nostra avventura è già finita ed il giorno dopo un aereo ci riporta a casa.
Donna Nook si è dimostrata un posto ideale per conoscere questi animali. Con un po' di fortuna è possibile osservare molte delle loro abitudini e ciò è favorito dall'enorme quantità di esemplari presenti. Numero che fortunatamente aumenta di anno in anno, probabilmente grazie al fatto che nel Regno Unito la Foca Grigia è una specie protetta e il gran lavoro dei volontari rende Donna Nook una delle colonie con la più bassa percentuale di mortalità infantile al mondo.
Ciò che indubbiamente conserveremo fra i ricordi migliori è lo sguardo di quei teneri batuffoli bianchi. Sperando di poterli rivedere da adulti ancora su questa spiaggia e magari genitori di altri bellissimi cuccioli.
Tutte le foto del viaggio nella sezione Galleries.
5/04/13 Finland
Fra due settimane esatte si parte per la Finlandia! I nostri obiettivi saranno orsi, lupi e ghiottoni, speriamo di essere fortunati! Non vedo l'ora!
Two weeks left to my Finland trip. Our targets will be wolves, wolverines and bears. I can't wait to go, hope to be lucky!
Two weeks left to my Finland trip. Our targets will be wolves, wolverines and bears. I can't wait to go, hope to be lucky!
19/03/2013 New sponsor: Wimberley!

Ottima notizia! Da oggi ho un nuovo sponsor, Wimberley! Non vedo l'ora di testare sul campo la testa a bilanciere che mi hanno spedito!
Great new! Now I have a new sponsor, Wimberley! I can't wait to try the sidemount head they shipped me! Thank you Wimberley!!!
Great new! Now I have a new sponsor, Wimberley! I can't wait to try the sidemount head they shipped me! Thank you Wimberley!!!
10/03/13 Le volpi del Gran Paradiso - Red foxes in Gran Paradiso

Da quando ho
iniziato ad utilizzare una reflex in natura (ossia da non molto tempo a questa
parte), ho sempre desiderato descrivere i retroscena delle mie foto,
soprattutto di quelle per me più belle ed emozionanti. Ed in questo breve
articolo parlerò del mio incontro più bello: quello con le tante volpi del Gran
Paradiso.
Essendo nato in una città, quando ho iniziato a praticare questo genere fotografico, ne ero entusiasta, sia perché mi permetteva di praticare questo hobby che mi prendeva sempre di più, sia perché mi consentiva di stare in mezzo alla natura, vedendo posti ed animali che fino a quel momento avevo visto solamente in televisione. Un giorno, un mio caro amico, nonché compagno di avventure fotografiche, mi propone una nuova meta: il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Avendo visto le bellissime foto che aveva fatto proprio lì, ero esaltato dall'idea. Marmotte, camosci, stambecchi e soprattutto lei... la volpe! Un animale affascinante che mai avevo visto dal vivo (come gli altri del resto), e che quindi sarebbe stato l'obiettivo principale della nostra gita. Ovviamente accetto immediatamente la sua proposta e subito cominciamo a pianificare data, ora e modalità della giornata.
Partenza da Torino in direzione di Ceresole Reale molto presto, in modo da avere una luce non troppo forte. Arrivati lì, ci fermiamo in un posto molto particolare, ricco di tane di marmotte che sembrano abituate alla presenza dell'uomo. E' possibile fotografarle, avendo qualche accortezza sui propri movimenti, anche da pochi metri. Ne noto subito una che emerge dalla sua tana fiera come se fosse un leone. Cerco di aggirarla, mi sdraio per terra in modo da aver la miglior visuale possibile e le faccio un po' di foto. La giornata era cominciata più che bene!
Continuando la nostra escursione incontriamo anche un gruppo di stambecchi, ad una quota stranamente bassa per il periodo. Giocano, corrono, saltano da una roccia all'altra e si mettono anche in posa per noi. Riesco ad andargli talmente vicino che sembra di poterli toccare, ma viste le dimensioni delle corna decido di rimanere a debita distanza! Che dire...gran fortuna! Non avevo mai visto né marmotte né stambecchi, figurarsi quindi se sognavo di riuscire a farlo da simili distanze! Tuttavia non sono soddisfatto... sono venuto per un motivo soltanto. E non me ne sarei andato felice se non avessi avuto qualche scatto della volpe. L'ora comincia a farsi tarda e la luce a scarseggiare...decidiamo di tornare a casa, abbastanza dispiaciuti. D'un tratto sulla strada, una piccola macchia rossa cammina verso di noi: è lei!!! Scendiamo di colpo, apriamo il portabagagli per prendere l'attrezzatura e cominciamo a scattare. Il mio primo incontro con una volpe..."è davvero piccola!" pensai fra me e me. Si lascia fotografare tranquillamente, sembra quasi addomesticata, non entra nell'inquadratura per quanto è vicina. Ci concede qualche minuto, poi, vedendo che non avevamo nulla per lei, ci abbandona, lasciandoci felicissimi per una chiusura di giornata inaspettata.
Ero alle prime armi, sbagliai molte foto quel giorno. Oggi direi che questa foto "ha un punto di ripresa troppo alto e l'orecchio tagliato è un grave errore". Ma quel giorno non aveva importanza, era la "mia" prima volpe!
Esaltati da questo incontro improvviso, decidiamo di tornare la settimana successiva. La fortuna è dalla nostra parte ed incontriamo un'altra volpe, anche lei molto confidente. Si avvicina, ci scruta, sembra assolutamente a suo agio con noi. Solamente in un secondo momento avremmo scoperto che lei è la volpe più fotografata del parco, la famosa Orecchia Tonda, riconoscibile per l'occhio destro cieco, ma non per questo meno affascinante delle altre. Ci conduce fino alla sua tana incurante della nostra presenza, si siede addirittura davanti a noi che, increduli, le scattiamo centinaia di foto!
Dopo quella settimana comincia un periodo molto impegnativo per me che non mi consentirà più di andarla a cercare. Mi perdo la nascita dei cuccioli di Orecchia Tonda e questa è probabilmente la delusione (fotograficamente parlando s'intende) più grande avuta finora. "Poco male" pensai per consolarmi, "ho una vita davanti per fotografare una volpe con i suoi cuccioli". Finita l'estate, iniziano altri progetti fotografici, dal cervo, al martin pescatore, ai rapaci, tutti conclusi con altrettanto entusiasmo e più o meno successo. Ma lei è sempre nei miei pensieri.
I mesi passano, cominciano le prime nevicate ed osservo le prime foto dei miei "colleghi" appassionati di fotografia che ritraevano la volpe su magnifici sfondi bianchi. E' giunto il momento di tornare su! Ma dove andare? Era già difficile trovarla in condizioni normali, figurarsi adesso sulla neve! Dati i miei numerosi impegni settimanali inoltre non ho tempo e modo di andare fin lì per studiare un po' i suoi possibili movimenti/spostamenti. Comincio ad informarmi in giro e, nonostante qualche difficoltà iniziale, finalmente ottengo le giuste indicazioni per trovarla. Il 15 Gennaio si parte; ricordo quel giorno come se fosse ieri! Partiamo ancora una volta molto presto e arriviamo nel luogo indicatomi cominciando ad aspettare. Nulla si muove, se non qualche camoscio che si lascia anche avvicinare. La luce è molto bella, sembra un vero peccato che non ci sia il soggetto più desiderato.
Ad un tratto vediamo una macchiolina bianca muoversi rapidissima. Non posso crederci, è un ermellino! Anche questo era un animaletto che non avevo mai visto e che addirittura, vista la mia ignoranza in materia, non pensavo neanche di poter osservare in quella zona! Corre a zig zag sulla neve, sembra sapere che stiamo tentando di fargli una foto e fa di tutto per impedircelo. Poi si ferma. E' lontanissimo, la foto è un forte crop che ha causato la perdita di dettaglio e molto rumore, nonostante una pesante riduzione, ma l'emozione di quell'incontro fa passare in secondo piano l'insoddisfazione per una foto così così.
Dopo qualche scatto riprende la sua corsa forsennata, tentiamo di seguirlo mantenendoci lontani per non disturbarlo troppo ma si nasconde sotto un cumulo di pietre. Ci accostiamo dietro un masso e aspettiamo...ma dell'ermellino neanche l'ombra.
E la volpe? Che si sia presa una giornata di vacanza? Aspettiamo ancora un po', la fame comincia a sopraggiungere e noi abbiamo lasciato il pranzo in macchina! Cosa fare dunque? Aspettare ancora o scendere fino in macchina e poi magari spostarsi altrove? Decidiamo di attendere ancora ma con scarsi risultati. L'ermellino era ormai andato e anche i camosci visti prima erano ormai lontani. Delusi per il mancato incontro con la volpe, ma comunque soddisfatti per l'altro simpatico amico trovato, ci avviamo verso l'auto per pranzare dopo la mattinata comunque movimentata. Quando all'improvviso da una roccia appare lei: Orecchia Tonda!!!
Si avvicina, con aria sospetta, sembra meno spavalda dell'ultima volta. Poi si tranquillizza. "Chissà" penso, "forse ci ha riconosciuti". Si avvicina sempre più, ed ancora una volta non entra più nell'inquadratura del mio 400. In pieno inverno la sua pelliccia è più bella che mai, sembra quasi un peluche, e quel rosso risalta sulla neve in modo splendido. Comincia a girarci intorno e ci annusa. Poso la macchina e rimango immobile a guardarla.
Cerca del cibo ma nel parco è severamente (e correttamente) proibito dar da mangiare agli animali. Nonostante ciò, più volte sono stato costretto a rimproverare persone che davano di tutto alle volpi, dalle fette di prosciutto ai biscotti al cioccolato! Capisce che non otterrà nulla da noi e comincia ad andar via. La seguo per un po' e lei mi scruta come per controllarmi. Arrivata su una piccola sporgenza si gira verso di noi e si mette in posa come una vera modella, consentendomi di scattare la mia foto più bella.
Poi si dilegua e noi andiamo via soddisfatti per questo magnifico incontro, impazienti di arrivare a casa e guardare se gli scatti che avevamo fatto quel giorno fossero degni di nota. E così fu (quantomeno ai nostri occhi). Di recente siamo tornati a cercarla: la prima volta non riusciamo a trovare né lei né altre volpi. In compenso quel giorno le marmotte ci regalano uno splendido spettacolo. I cuccioli giocano a pochi metri da noi, rincorrendosi e rotolando per diversi metri, consentendoci di fare delle foto indiscutibilmente dinamiche!
All'uscita seguente abbiamo invece maggior successo: Orecchia Tonda si fa desiderare, ma riusciamo a trovare una nuova amica. Sembra un esemplare giovane ed a noi piace pensare che sia uno dei suoi cuccioli (e probabilmente è così). Anche lei dimostra la stessa confidenza, venendo vicino per cercar da mangiare. Dobbiamo addirittura stare attenti a chiudere bene le portiere dell'auto per non farla salire a bordo. Ci gira intorno lasciandosi immortalare per parecchi minuti e poi si dirige lontano, nella direzione dalla quale è venuta. Prossimamente andremo ancora in questo parco, è ormai diventata una delle nostre mete preferite. La varietà di specie che è possibile trovarvi è davvero enorme e, con un po' di fortuna, si fanno degli incontri davvero spettacolari (Aquile, Gipeti, Camosci, Stambecchi, Ermellini solo per citarne alcuni). Ma torneremo sicuramente avendo come principale obiettivo loro, le bellissime volpi del Gran Paradiso!
The story behind a picture is often fascinating, especially if you realize an amazing shot. In this article I'll talk about foxes in the Gran Paradiso National Park.
One day a friend proposed me this new destination. I had seen his wonderful shots taken there, so I was really excited: marmot, chamois, ibex and most of all the red fox! A beautiful animal that I had never seen live and that would have been the main focus of our trip. Of course I accepted his proposal and immediatly we began to plan everything.
Departure from Turin very soon, in order to have a perfect light. Once there, we stopped at a very special place, full of burrows of marmots that seemed accustomed to human presence. It was possible to photograph them even by a few meters! The day had started fine!
Continuing our tour we also met a group of ibex. They play, run, jump...I was so close to them that I could touch their horns! What can I say...lucky day! However I was not satisfied...I came for one reason only. And I would not be happy if I had not few shots of the fox. It was getting late, so we decided to go home, quite disappointed. Suddenly on the road a small red spot walking toward us: she is!!! "She is really small" I thought to myself. It seemed almost tame, did not fit in the frame for how close it was! She stayed there few minutes leaving us happy for an unexpected end of the day. I was starting out and I wrong a lot of photos that day. But it did not matter, it was "my" first fox!
Blown away by this sudden encounter, we decided to return the following week. We met another fox, also very confident. Seemed absolutely at ease with us. Only later we found out that she was the most photographed fox in the park, the famous Orecchia Tonda, recognizable for the blind right eye, but no less fascinating than the others. He led us to her lair and sat down in front of us!
After that week a very hard period started for me. I missed the birth of the babies of Orecchia Tonda. To console myself I thought that I have much time to take a picture of a fox with her cubs. After the summer, I started other photo projects, like deer, kingfishers, birds of prey, all of which ended with the same enthusiasm and more or less success. But she was always in my thoughts.The months passed, it began to snow. It was time to go looking for her!
On January 15 we left and I remember that day like it was yesterday! We saw only some chamois all morning. Then a white dot: it's a stoat! And the fox? Disappointed by the failure, but happy for the other sympathetic friend found, we walked to the car for lunch. When she appeared suddenly from a rock: Orecchia Tonda!
She walked with a suspicious air, seemed less defiant than last time. Then she calmed down. Who knows, maybe she had recognized us. She approached more and more and I put my camera on the ground watching her speechless. Arrived on a small ledge she turned to us and started posing like a real model, allowing me to take my best photo. Then she disappeared and we went home happy for this wonderful meeting.
Recently we returned to look for her: we didn't seen Orecchia Tonda, but found a new friend. It seemed a juvenile and we thought it was one of her cubs. She also shows the same confidence, coming close to try to eat. We had to be careful to properly close the doors of the car! She walked around us for several minutes and then went away, in the direction from which she came. Soon we'll go again to this park, it has become one of our favorite destinations. The variety of species that you can find is really huge. But we will definitely having as our main objective them, the beautiful foxes of Gran Paradiso!
Essendo nato in una città, quando ho iniziato a praticare questo genere fotografico, ne ero entusiasta, sia perché mi permetteva di praticare questo hobby che mi prendeva sempre di più, sia perché mi consentiva di stare in mezzo alla natura, vedendo posti ed animali che fino a quel momento avevo visto solamente in televisione. Un giorno, un mio caro amico, nonché compagno di avventure fotografiche, mi propone una nuova meta: il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Avendo visto le bellissime foto che aveva fatto proprio lì, ero esaltato dall'idea. Marmotte, camosci, stambecchi e soprattutto lei... la volpe! Un animale affascinante che mai avevo visto dal vivo (come gli altri del resto), e che quindi sarebbe stato l'obiettivo principale della nostra gita. Ovviamente accetto immediatamente la sua proposta e subito cominciamo a pianificare data, ora e modalità della giornata.
Partenza da Torino in direzione di Ceresole Reale molto presto, in modo da avere una luce non troppo forte. Arrivati lì, ci fermiamo in un posto molto particolare, ricco di tane di marmotte che sembrano abituate alla presenza dell'uomo. E' possibile fotografarle, avendo qualche accortezza sui propri movimenti, anche da pochi metri. Ne noto subito una che emerge dalla sua tana fiera come se fosse un leone. Cerco di aggirarla, mi sdraio per terra in modo da aver la miglior visuale possibile e le faccio un po' di foto. La giornata era cominciata più che bene!
Continuando la nostra escursione incontriamo anche un gruppo di stambecchi, ad una quota stranamente bassa per il periodo. Giocano, corrono, saltano da una roccia all'altra e si mettono anche in posa per noi. Riesco ad andargli talmente vicino che sembra di poterli toccare, ma viste le dimensioni delle corna decido di rimanere a debita distanza! Che dire...gran fortuna! Non avevo mai visto né marmotte né stambecchi, figurarsi quindi se sognavo di riuscire a farlo da simili distanze! Tuttavia non sono soddisfatto... sono venuto per un motivo soltanto. E non me ne sarei andato felice se non avessi avuto qualche scatto della volpe. L'ora comincia a farsi tarda e la luce a scarseggiare...decidiamo di tornare a casa, abbastanza dispiaciuti. D'un tratto sulla strada, una piccola macchia rossa cammina verso di noi: è lei!!! Scendiamo di colpo, apriamo il portabagagli per prendere l'attrezzatura e cominciamo a scattare. Il mio primo incontro con una volpe..."è davvero piccola!" pensai fra me e me. Si lascia fotografare tranquillamente, sembra quasi addomesticata, non entra nell'inquadratura per quanto è vicina. Ci concede qualche minuto, poi, vedendo che non avevamo nulla per lei, ci abbandona, lasciandoci felicissimi per una chiusura di giornata inaspettata.
Ero alle prime armi, sbagliai molte foto quel giorno. Oggi direi che questa foto "ha un punto di ripresa troppo alto e l'orecchio tagliato è un grave errore". Ma quel giorno non aveva importanza, era la "mia" prima volpe!
Esaltati da questo incontro improvviso, decidiamo di tornare la settimana successiva. La fortuna è dalla nostra parte ed incontriamo un'altra volpe, anche lei molto confidente. Si avvicina, ci scruta, sembra assolutamente a suo agio con noi. Solamente in un secondo momento avremmo scoperto che lei è la volpe più fotografata del parco, la famosa Orecchia Tonda, riconoscibile per l'occhio destro cieco, ma non per questo meno affascinante delle altre. Ci conduce fino alla sua tana incurante della nostra presenza, si siede addirittura davanti a noi che, increduli, le scattiamo centinaia di foto!
Dopo quella settimana comincia un periodo molto impegnativo per me che non mi consentirà più di andarla a cercare. Mi perdo la nascita dei cuccioli di Orecchia Tonda e questa è probabilmente la delusione (fotograficamente parlando s'intende) più grande avuta finora. "Poco male" pensai per consolarmi, "ho una vita davanti per fotografare una volpe con i suoi cuccioli". Finita l'estate, iniziano altri progetti fotografici, dal cervo, al martin pescatore, ai rapaci, tutti conclusi con altrettanto entusiasmo e più o meno successo. Ma lei è sempre nei miei pensieri.
I mesi passano, cominciano le prime nevicate ed osservo le prime foto dei miei "colleghi" appassionati di fotografia che ritraevano la volpe su magnifici sfondi bianchi. E' giunto il momento di tornare su! Ma dove andare? Era già difficile trovarla in condizioni normali, figurarsi adesso sulla neve! Dati i miei numerosi impegni settimanali inoltre non ho tempo e modo di andare fin lì per studiare un po' i suoi possibili movimenti/spostamenti. Comincio ad informarmi in giro e, nonostante qualche difficoltà iniziale, finalmente ottengo le giuste indicazioni per trovarla. Il 15 Gennaio si parte; ricordo quel giorno come se fosse ieri! Partiamo ancora una volta molto presto e arriviamo nel luogo indicatomi cominciando ad aspettare. Nulla si muove, se non qualche camoscio che si lascia anche avvicinare. La luce è molto bella, sembra un vero peccato che non ci sia il soggetto più desiderato.
Ad un tratto vediamo una macchiolina bianca muoversi rapidissima. Non posso crederci, è un ermellino! Anche questo era un animaletto che non avevo mai visto e che addirittura, vista la mia ignoranza in materia, non pensavo neanche di poter osservare in quella zona! Corre a zig zag sulla neve, sembra sapere che stiamo tentando di fargli una foto e fa di tutto per impedircelo. Poi si ferma. E' lontanissimo, la foto è un forte crop che ha causato la perdita di dettaglio e molto rumore, nonostante una pesante riduzione, ma l'emozione di quell'incontro fa passare in secondo piano l'insoddisfazione per una foto così così.
Dopo qualche scatto riprende la sua corsa forsennata, tentiamo di seguirlo mantenendoci lontani per non disturbarlo troppo ma si nasconde sotto un cumulo di pietre. Ci accostiamo dietro un masso e aspettiamo...ma dell'ermellino neanche l'ombra.
E la volpe? Che si sia presa una giornata di vacanza? Aspettiamo ancora un po', la fame comincia a sopraggiungere e noi abbiamo lasciato il pranzo in macchina! Cosa fare dunque? Aspettare ancora o scendere fino in macchina e poi magari spostarsi altrove? Decidiamo di attendere ancora ma con scarsi risultati. L'ermellino era ormai andato e anche i camosci visti prima erano ormai lontani. Delusi per il mancato incontro con la volpe, ma comunque soddisfatti per l'altro simpatico amico trovato, ci avviamo verso l'auto per pranzare dopo la mattinata comunque movimentata. Quando all'improvviso da una roccia appare lei: Orecchia Tonda!!!
Si avvicina, con aria sospetta, sembra meno spavalda dell'ultima volta. Poi si tranquillizza. "Chissà" penso, "forse ci ha riconosciuti". Si avvicina sempre più, ed ancora una volta non entra più nell'inquadratura del mio 400. In pieno inverno la sua pelliccia è più bella che mai, sembra quasi un peluche, e quel rosso risalta sulla neve in modo splendido. Comincia a girarci intorno e ci annusa. Poso la macchina e rimango immobile a guardarla.
Cerca del cibo ma nel parco è severamente (e correttamente) proibito dar da mangiare agli animali. Nonostante ciò, più volte sono stato costretto a rimproverare persone che davano di tutto alle volpi, dalle fette di prosciutto ai biscotti al cioccolato! Capisce che non otterrà nulla da noi e comincia ad andar via. La seguo per un po' e lei mi scruta come per controllarmi. Arrivata su una piccola sporgenza si gira verso di noi e si mette in posa come una vera modella, consentendomi di scattare la mia foto più bella.
Poi si dilegua e noi andiamo via soddisfatti per questo magnifico incontro, impazienti di arrivare a casa e guardare se gli scatti che avevamo fatto quel giorno fossero degni di nota. E così fu (quantomeno ai nostri occhi). Di recente siamo tornati a cercarla: la prima volta non riusciamo a trovare né lei né altre volpi. In compenso quel giorno le marmotte ci regalano uno splendido spettacolo. I cuccioli giocano a pochi metri da noi, rincorrendosi e rotolando per diversi metri, consentendoci di fare delle foto indiscutibilmente dinamiche!
All'uscita seguente abbiamo invece maggior successo: Orecchia Tonda si fa desiderare, ma riusciamo a trovare una nuova amica. Sembra un esemplare giovane ed a noi piace pensare che sia uno dei suoi cuccioli (e probabilmente è così). Anche lei dimostra la stessa confidenza, venendo vicino per cercar da mangiare. Dobbiamo addirittura stare attenti a chiudere bene le portiere dell'auto per non farla salire a bordo. Ci gira intorno lasciandosi immortalare per parecchi minuti e poi si dirige lontano, nella direzione dalla quale è venuta. Prossimamente andremo ancora in questo parco, è ormai diventata una delle nostre mete preferite. La varietà di specie che è possibile trovarvi è davvero enorme e, con un po' di fortuna, si fanno degli incontri davvero spettacolari (Aquile, Gipeti, Camosci, Stambecchi, Ermellini solo per citarne alcuni). Ma torneremo sicuramente avendo come principale obiettivo loro, le bellissime volpi del Gran Paradiso!
The story behind a picture is often fascinating, especially if you realize an amazing shot. In this article I'll talk about foxes in the Gran Paradiso National Park.
One day a friend proposed me this new destination. I had seen his wonderful shots taken there, so I was really excited: marmot, chamois, ibex and most of all the red fox! A beautiful animal that I had never seen live and that would have been the main focus of our trip. Of course I accepted his proposal and immediatly we began to plan everything.
Departure from Turin very soon, in order to have a perfect light. Once there, we stopped at a very special place, full of burrows of marmots that seemed accustomed to human presence. It was possible to photograph them even by a few meters! The day had started fine!
Continuing our tour we also met a group of ibex. They play, run, jump...I was so close to them that I could touch their horns! What can I say...lucky day! However I was not satisfied...I came for one reason only. And I would not be happy if I had not few shots of the fox. It was getting late, so we decided to go home, quite disappointed. Suddenly on the road a small red spot walking toward us: she is!!! "She is really small" I thought to myself. It seemed almost tame, did not fit in the frame for how close it was! She stayed there few minutes leaving us happy for an unexpected end of the day. I was starting out and I wrong a lot of photos that day. But it did not matter, it was "my" first fox!
Blown away by this sudden encounter, we decided to return the following week. We met another fox, also very confident. Seemed absolutely at ease with us. Only later we found out that she was the most photographed fox in the park, the famous Orecchia Tonda, recognizable for the blind right eye, but no less fascinating than the others. He led us to her lair and sat down in front of us!
After that week a very hard period started for me. I missed the birth of the babies of Orecchia Tonda. To console myself I thought that I have much time to take a picture of a fox with her cubs. After the summer, I started other photo projects, like deer, kingfishers, birds of prey, all of which ended with the same enthusiasm and more or less success. But she was always in my thoughts.The months passed, it began to snow. It was time to go looking for her!
On January 15 we left and I remember that day like it was yesterday! We saw only some chamois all morning. Then a white dot: it's a stoat! And the fox? Disappointed by the failure, but happy for the other sympathetic friend found, we walked to the car for lunch. When she appeared suddenly from a rock: Orecchia Tonda!
She walked with a suspicious air, seemed less defiant than last time. Then she calmed down. Who knows, maybe she had recognized us. She approached more and more and I put my camera on the ground watching her speechless. Arrived on a small ledge she turned to us and started posing like a real model, allowing me to take my best photo. Then she disappeared and we went home happy for this wonderful meeting.
Recently we returned to look for her: we didn't seen Orecchia Tonda, but found a new friend. It seemed a juvenile and we thought it was one of her cubs. She also shows the same confidence, coming close to try to eat. We had to be careful to properly close the doors of the car! She walked around us for several minutes and then went away, in the direction from which she came. Soon we'll go again to this park, it has become one of our favorite destinations. The variety of species that you can find is really huge. But we will definitely having as our main objective them, the beautiful foxes of Gran Paradiso!
26/02/13 Il mio primo sito - My first website
Ebbene si, è finalmente on-line il mio sito di fotografia naturalistica! Questo, insieme alla mia pagina Facebook, sarà il luogo dove condividerò con voi le mie foto ed i miei racconti di viaggio. Tutto verrà riportato sia in italiano che in inglese, per permettere la lettura anche a chi mi segue dall'estero, visto che, a giudicare dall'affluenza della pagina su Facebook, è un numero considerevole di persone a farlo. E speriamo le traduzioni non contengano troppi errori!
Rimanete dunque in collegamento e contattatemi per richieste e suggerimenti!
So, here we are. Finally my first website is on-line! With my official Facebook page, this site will be the way I'll use to share my new photos and nature stories. Everything will be written in Italian and English too, cause I've seen from the FB page that many people follow me from other countries. So, I hope the translations won't contain too much errors!
Stay tuned and don't hesitate to contact me for any requests or suggestions!
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